Koan

Koan non è solo una parola breve, che si ricorda facilmente, che ha un bel segno grafico e che è “eufonica” (che cioè “suona bene”, come un saluto: ampio, pieno di vocali, non aggressivo). È anche un indovinello “impossibile”:  tradizionalmente indica il quesito assurdo che un maestro zen pone all’allievo e che chiede un salto di livello affinché la soluzione, che prelude all’illuminazione, appaia all’improvviso.
Koan è poi il nome dell’agenzia di comunicazione fondata da Ippolito Alfieri e presente in Spazio Stadera da lunghi anni e in questo caso la soluzione è semplice, anche se non scontata: si occupano di editoria, di mostre ed eventi, di confezioni e di identità aziendale, ma anche di siti web e di app. Ovvero tutte le cose che un’agenzia moderna si trova a ideare e confezionare per la propria clientela.
E poiché dietro a ogni prodotto c’è sempre una micro-illuminazione, ci piace pensare che questa venga trovata in un momento di relax e di distrazione, magari – almeno quando il tempo è bello – quando siedono al tavolo in teak del loro terrazzo dove le piante crescono rigogliose e dove i merli fanno il nido (buon segno, direbbe un maestro zen).

  • Koan Moltimedia
  • Comunicazione
  • Via De Sanctis 34 - 1° piano
  • koanmoltimedia.net
spazio stadera Koan moltimedia

Entrando nello studio di Ippolito Alfieri si capisce subito che l’agenzia gli assomiglia ed è un po’ la sua seconda casa. Pieno di libri (“Nella mia famiglia siamo editori da tre generazioni!” gli piace sottolineare), pieno di oggetti personali (non mancano due belle biciclette), con qualche oggetto di design elegante e tante foto alle pareti. All’ingresso, una strana scultura, una sorta di manichino minimal: uno stelo in ferro, una maglia sportiva, un cartonato con una testa e una base di cemento sulla quale poggiano due scarpe usate da runner – “Sono quelle con cui ho fatto la maratona”. Una delle 15 (quindici!) – scopriremo poi – che ha corso.

Perché lo sport e gli eventi sportivi occupano una parte importante delle attività di Koan (anche di quelle pro bono, di cui qui non parliamo). Una vocazione non esclusiva: sbirciando tra i loro clienti si scoprono anche grandi gruppi bancari e della ristorazione, aziende multiservizi, assicurazioni. In ognuno di questi progetti – se volete vederli basta curiosare sul loro sito – si scorgono cura e competenza nel design e nella progettualità ma sembra di percepire anche la stessa sottile elettricità creativa che si avverte entrando in questo spazio di lavoro, chiaramente molto amato. Buon segno, direbbe un maestro zen.

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